Newsletter #7, Agosto 2020

La Babele dei libri

«Forse mi inganneranno la vecchiaia e la paura, ma sospetto che la specie umana – l'unica – stia per estinguersi e che la Biblioteca sia destinata a permanere: illuminata, solitaria, infinita, perfettamente immobile, armata di volumi preziosi, inutile, incorruttibile, segreta.»
Jorge Luís Borges, "La biblioteca di Babele", 1941
 
Una biblioteca oggi? Nel 2020? Occuparsi di qualcosa che ha attraversato millenni, incarnando un’idea di libertà di pensiero, di scelta, di espressione, di appartenenza e di civiltà, in un momento storico dove l’oggetto libro, grazie alla digitalizzazione, sta subendo la più grande evoluzione dopo l’invenzione della stampa a caratteri mobili è, senza dubbio, una scelta coraggiosa – e anche un po’ controccorrente. Ci si potrebbe infatti chiedere che senso abbia non solo avere, ma anche continuare a sviluppare, con l’acquisto periodico di nuovi testi, un luogo fisico dove i libri sono stipati negli scaffali, quando con un semplice click è possibile reperire qualsiasi tipo di informazione. Di sicuro si tratta di una domanda che alla Fondazione Sasso Corbaro ci siamo posti molte volte, giungendo sempre più o meno alla medesima conclusione: questa nostra raccolta, selezione e conservazione del prodotto più semplice e complesso dell’eredità culturale e, soprattutto, il lavoro di catalogazione e indicizzazione, che ci permette di estrarne il valore nella sua interezza collettiva, rappresenta il nostro contributo alla società in supporto all’apprendimento, alla ricerca, e alla costruzione di un sapere che, nel nostro caso, è legato in particolar modo all’etica e alle Medical Humanities. 
 
Sempre volendo cercare il senso di una biblitoeca, è interessante rileggere il Borges de “La biblioteca di Babele”: qui lo scrittore argentino - come spesso accade nei suoi testi - narra di un universo onirico che si traduce in un insieme di stanze sviluppate in orizzontale e in verticale, ricolme di scaffali di libri… di tutti i libri possibili, di tutti i segni grafici possibili, di tutte le cose possibili. Testi capaci di descrivere il senso della vita, di narrare futuri lontanti e tempi remoti, di metterci di fronte alla consapevolezza che, in una sola esistenza, non riusciremo mai a trovare ciò che cerchiamo, tante sono le stanze che compongono questa Babele di libri. E, allora, perché non sognare che anche alla Biblioteca della Fondazione Sasso Carbaro si possa ritrovare l’intera umanità nelle sue più moderne contraddizioni, nella ricerca del suo senso, e nella Cura? Certo è una splendida utopia, ma è bello credere che anche il sogno sia uno degli elementi che alimenta il nostro formare questi labirinti di libri. 
 
A conclusione, vorremo dedicare questo editoriale al caro Franco Zambelloni che, donandoci la sua raccolta privata di duemila libri, ci ha permesso di accrescere i contenuti filosofici e antropologici a nostra disposizione. 
 
Grazie Franco, a nome di tutta la Fondazione Sasso Corbaro.

Federica Merlo

Centro di documentazione

Creato nel 2000 - 'anno di nascita' della Fondazione Sasso Corbaro - e da allora costantemente aggiornato e arricchito, il Centro di Documentazione dispone di una biblioteca, di una videoteca, di un archivio articoli e di un'emeroteca. Per facilitare la consultazione dei materiali, la Fondazione propone una classificazione per ‘parole chiave’ e focus tematici (ad es. Etica, Salute pubblica, Cura, Prognosi, Destino, Coscienza, ecc.), e offre consulenze bibliografiche mirate. Le lingue predominanti sono l’italiano e il francese, ma negli ultimi anni è stato accresciuto il numero di testi in inglese, nell'intento di agevolare il lavoro degli studenti della Master School della Facoltà di Scienze Biomediche (USI). Il Centro di Documentazione è associato alla Biblioteca Universitaria Lugano dell'USI, ed è aperto a curanti, a ricercatori e a chiunque sia desideroso di approfondire le proprie conoscenze nel campo dell'etica e delle Medical Humanities.
Biblioteca
 
Il fondo librario della Fondazione dispone di più di 6'000 volumi dedicati alla bioetica (e in particolare etica clinica) e alle Medical Humanities (filosofia, antropologia, economia sanitaria, storia della medicina, diritto, arte, poesia e letteratura, psicologia, diritti umani). Vi sono inoltre raccolti tutti i numeri della rivista per le Medical Humanities e le pubblicazioni della Collana Corbaro.
Videoteca
 
La videoteca si compone di più di 1'000 film e video dedicati a tematiche bioetiche e Medical Humanities.
Archivio articoli
 
L'archivio raccoglie oltre 10'000 articoli divulgativi tratti dalle maggiori testate giornalistiche internazionali, riguardanti l’evoluzione della medicina rispetto alla tecnica, alla salute pubblica e alla politica ospedaliera. L'elenco completo - catalogato attraverso 200 parole chiave - è consultabile sul sito della Fondazione Sasso Corbaro.
Emeroteca
 
La sezione emeroteca comprende tutte le maggiori riviste scientifiche di medicina e bioetica. È inoltre offerto l'accesso alla letteratura scientifica specializzata tramite il portale Swissconsortium.

Pensieri

Brevi approfondimenti, estratti di articoli, video, citazioni, idee, spunti o semplici annotazioni per riflettere insieme sui temi più attuali delle Medical Humanities.

«Tra le tante ispirazioni mitopoietiche, [la prima, alla base dell'insegnamento della medicina e di ogni pratica della cura] è quella del "guaritore ferito": ci insegna a non separare la forza dalla fragilità, a risuonare con l'altro. Nasce da qui la terapia, la fragilità accudita (di sé e dell'altro) che diventa risorsa e addirittura competenza. L'altra riguarda la figura della nèkyia, l'antico viaggio (Odisseo ed Enea i più famosi a completarlo) per incontrare i morti e interrogarli sul futuro. Sarebbe importante se, come gli antichi, anche noi dedicassimo un luogo alla nèkyia: un monumento che si fa paesaggio mentale (ce ne sono pochissimi, uno è il 9/11 Memorial di Manhattan con le sue reflecting pools ricavate dalle fondamenta delle torri gemelle). Il motivo della nèkyia, dice Jung, esprime il processo "dell'introversione della coscienza verso gli strati più profondi della psiche inconscia". Ne abbiamo bisogno». 
Vittorio Lingiardi, "Il ritorno al futuro", Robinson - La Repubblica, 25.07.2020

«Che cos'è la felicità se non il sincero accordo tra un uomo e la vita che conduce?». 
Albert Camus, "La caduta", 1956

«Le grand lecteur d’Aristote avoue avoir négligé la biologie […] fondée par Aristote, et prend conscience qu’il n’y a pas d’éthique sans biologie. C’est dans le corps, sa vulnérabilité et sa dépendance, que l’éthique trouve sa source première et son sens ultime. D’où la nécessité d’une attention aux espèces animales douées de rationalité, et d’une méditation sur l’enfance et le grand âge, où la dépendance aux autres se donne à voir en pleine lumière». 
Alasdair MacIntyre in Roger-Pol Droit, "«L’Homme, cet animal rationnel dépendant»", Le Monde, 10.07.2020

«Many patients present to their primary care physician with a concern that is either nonmedical or strongly related to the patient's socioeconomic circumstances. Even when there is a clear diagnosis, the most effective interventions may not be medical ones. Nevertheless, physicians are drawn to medical interventions, including prescribing drugs recommended by the plethora pf disease-specific guidelines that have been developed over the pas 20 years. Doctors are increasingly being criticized, however, for "overmedicalizing" health problems - a tendency that has led to a growing number of hospital admissions related to adverse effects of medications. The opioid crisis is perhaps the most striking example of overmedicalization. [...] Continua a leggere
Martin Roland et al., "Social Prescribing - Transforming the Relationship between Physicians and Their Patients", The New England Journal of Medicine, July 9, 2020

«Negli anni venti a Trieste imperversa quello che Giorgio Voghera ha definito il ciclone della psicoanalisi. Le idee di Freud arrivano direttamente da Vienna grazie alla posizione, alla conformazione e alla vivacità culturale della città. Ne è portavoce lo psichiatra triestino Edoardo Weiss, promotore della psicoanalisi in Italia. Ad accoglierlo un microcosmo di artisti e intellettuali (fra i quali si contano Italo Svevo, Bobi Bazlen e Umberto Saba) che si tuffa a capofitto in questa nuova avventura, contribuendo a far conoscere attraverso l'arte le idee psicanalitiche in tutta Europa».
Valentina Grignoli, "Quante rose a nascondere un abisso", Laser, Rete Due, 01.07.2020

«Con l'isolamento ci si allontana dal mondo, e ci si immerge negli orizzonti di esperienze divorate dall'indifferenza e dal rifiuto del dialogo e di ogni comunicazione; pietrificandoci nei confini di un io che diviene nomade senza porte e senza finestre. Non ci sono più speranze, e non ci sono più esperienze che si aprono al futuro quando si è imprigionati nelle sabbie mobili di un isolamento come quello causato dal deserto delle emozioni: così inquietante e così strisciante, così camaleontico e così dissimulante, così arido e così nascosto in ciascuno di noi».
Eugenio Borgna, "La solitudine dell'anima", 2013

«Une vie où l’on acceptait, avec enthousiasme ou résignation, le passage de l’État providence à l’État de surveillance ou, plus exactement, la santé rmplaçant la sécurité, une vie où l’on consentait à ce glissement : non plus l’ancien contrat social (tu perds un peu de ta volonté particulière, tu gagnes une volonté générale) mais un nouveau contrat vital (tu abdiques un peu, beaucoup, l’essentiel de ta liberté – je t’offre, en échange, une garantie antivirus)».
Bernard-Henri Lévy, "Ce virus qui rend fou", Grasset, 2020

«L’expérience du confinement doit d’abord nous ouvrir sur l’existence de ceux qui en souffrent dans le dénuement et la pauvreté, qui n’ont pu accéder au superflu et au frivole et qui méritent de parvenir au stade où l’on dispose du superflu. [...] L'extrême puissance de la technoscience n’abolit pas l’infirmité humaine devant la douleur et devant la mort. Si nous pouvons atténuer la douleur et retarder la mort par vieillissement, nous ne pourrons jamais éliminer les accidents mortels où nos corps seront écrabouillés; nous ne pourrons jamais nous défaire des bactéries et des virus qui sans cesse s’automodifient pour résister aux remèdes, antibiotiques, antiviraux, vaccins. Nous sommes des joueurs/joués, des possédants/possédés, des puissants/débiles. [...] Cela nous incite à reconnaître que, même cachée et refoulée, l’incertitude accompagne la grande aventure de l’humanité, chaque histoire nationale, chaque vie «normale». Car toute vie est une aventure incertaine: nous ne savons pas à l’avance ce que seront notre vie personnelle, notre santé, notre activité professionnelle, nos amours, ni quand adviendra, bien qu’elle soit certaine, notre mort. Nous connaîtrons sans doute, avec le virus et les crises qui suivront, plus d’incertitudes qu’auparavant et nous devons nous aguerrir pour apprendre à vivre avec».
Edgar Morin, "Changeons de voie. Les leçons du coronavirus.", Denoël, 2020

«Lo stress prolungato o l'esposizione a livelli eccessivi di glucocorticoidi danneggiano la memoria abbassando l'eccitabilità dell'ippocampo, ritraendo le connessioni neurali e inibendo la nascita di nuovi neuroni. Nell'amigdala, un'altra area celebrale cruciale per la paura e l'ansia, stress e glucocorticoidi aumentano queste due reazioni. Invece di frenare i processi come nell'ippocampo, aumentano l'eccitabilità ed espandono le connessioni neuronali in questa regione dove si genera la paura. Nell'insieme queste scoperte ci aiutano a spiegare perchè il disturbo dello stress post-traumatico atrofizzi l'ippocampo ed espanda l'amigdala. Un'altra regione colpita è il sistema dopaminergico mesolimbico, cruciale per i circuiti della ricompensa, dell'aspettativa e della motivazione. Lo stress cronico manda in tilt questo sistema, e come risultato si ha una predisposizione all'anedonia, collegata alla depressione, e una vulnerabilità alle dipendenze». 
Robert M. Sapolsky,"Sullo stress", Le scienze, febbraio 2019

Sullo scaffale

Consigli di lettura, spunti di riflessione, recensioni di libri e film raccolti nel Centro di documentazione della Fondazione Sasso Corbaro.
Città aperta
Teju Cole

Prima di parlare di questo affascinante romanzo d’esordio (pubblicato ormai qualche anno fa) è doveroso introdurre il suo poliedrico autore. Teju Cole, americano di origine nigeriana (arrivato negli Stati Uniti a 17 anni), non è solo romanziere (oltre a questo Città aperta, sempre Einaudi ha pubblicato l’altrettanto incantevole Ogni giorno è per il ladro), saggista e professore di scrittura creativa ad Harvard, ma anche fotografo, critico di fotografia (del New York Times Magazine dal 2015 fino al 2019) e curatore. [...] Continua a leggere

Recensione di Federica Merlo

Il colibrì
Sandro Veronesi

Fresco vincitore del premio Strega 2020 (che fa di Sandro Veronesi l’unico scrittore, insieme a Paolo Volponi, ad aver vinto due volte il più prestigioso riconoscimento letterario italiano), Il colibrì narra la storia tormentata – degli amori, dei tradimenti, delle sconfitte, delle difficili relazioni interpersonali e soprattutto dei lutti – di Marco Carrera, oculista fiorentino soprannominato proprio il colibrì perché da bimbetto cresceva poco ed era bassino. La metafora con l’uccello, però, risulta avere in realtà una duplice accezione perché descrive alla perfezione anche i tratti caratteriali del protagonista. [...] Continua a leggere

Recensione di Federica Merlo

Testament Of Youth
regia di Jamens Kent

Tratto dal romanzo autobiografico di Vera Brittain, scrittrice inglese, il film torna sugli accadimenti della prima guerra mondiale attraverso gli occhi di una giovane donna che, dopo aver ottenuto la tanto sospirata possibilità di studiare a Oxford, vede partire per il fronte il fratello e il fidanzato, conosciuto nell’estate del 1914. [...] Perchè guardarlo? In questo film il ruolo della cura ha più sfaccettature: da una parte quella della cura ospedaliera, dall’altra l’eterna lacerazione dei curanti divisi tra il curare persone estranee, senza però poi avere il tempo necessario per prendersi cura dei propri affetti. [...] Continua a leggere

Recensione di Martina Malacrida Nembrini

Dalla rivista per le Medical Humanities

Questo mese vi propiniamo la lettura dell'ultimo contributo pubblicato dal filosofo Franco Zambelloni nella rivista per le Medical Humanities, raccolto nel Dossier «I sentieri oscuri della cura» (n. 43): un'indagine sulle zone d'ombra dell'essere curanti, sulle difficoltà e sugli ostacoli incontrati da chi dedica la propria vita alla cura dell'altro.

La luce e il buio
Franco Zambelloni, rMH n. 43

La tradizione classica associa la genesi della terapia medica al dio Asclepio. Sin da quelle lontane origini, la medicina s’intreccia con il sacro: l’agire medico è difesa della vita e lotta contro la morte, e questo lo pone in rapporto con archetipi religiosi e metafisici. Ecco perché l’ora buia del curante richiama alla mente la notte oscura conosciuta dai mistici quando improvvisamente avvertivano l’angoscia del silenzio di Dio. Tuttavia, oggi che la tecnica sta diventando sempre più dominante anche nella pratica sanitaria c’è il rischio che il medico – convertito in tecnico – sia al riparo da questo sconforto: cosa che non è auspicabile, né per i curanti né, soprattutto, per i pazienti. Leggi l'articolo

Curare ad arte

Una nuova rubrica volta a sondare il tema della cura nel mondo delle arti visive: perché curare è un'arte, e l'arte può essere cura.

Il cortile dell'Ospedale di Arles
Vincent Van Gogh, 1889
olio su tela, collezione Oskar Reinhart (Winterthur)

Il ricovero: periodo difficile, periodo di malinconie e pensieri; dove ci si può sentire prigionieri, a volte della struttura, a volte di noi stessi. In ques’opera Van Gogh rappresenta il cortile dell'Hotel-Dieu, l'antico ospedale di Arles, dove l’artista olandese era ricoverato tra il dicembre 1888 al maggio 1889 dopo il famoso taglio dell'orecchio. Se il periodo provenzale di Van Gogh è sempre stato contraddistinto da colori caldi e lussureggianti, in quest’opera l’artista fa trasparire tutta la mestizia del suo vissuto attraverso l’utilizzo di una tavolozza fredda, con molte tonalità di blu. [...] Continua a leggere

Agenda

Le parole della pandemia
 

Un ciclo di incontri promosso dalla Fondazione Sasso Corbaro con l'intento di informare il ‘grande pubblico’ e cercare di chiarire il significato di alcuni dei termini più diffusi durante la pandemia da COVID-19. Triageintubazionetracheotomia e ventilazione artificialeisolamento e immunità di greggemedicamenti e vaccini: espressioni diventate ormai parte del nostro lessico quotidiano, e destinate - forse - ad accompagnarci anche nel corso dei prossimi mesi. Che cosa significano esattamente? Quali sono le loro applicazioni pratiche, e quali invece i risvolti etici?
Quando? 9, 16, 23 e 30 settembre 2020, dalle 18:30 alle 20:00
Dove? Sala Consiglio Comunale, Palazzo Civico, Bellinzona

Come? Gratuito, posti limitati, mascherina obbligatoria
Programma: Scarica la locandina
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World Press Photo Exhibition 2020
 

Il più prestigioso concorso di fotogiornalismo al mondo, fondato ad Amsterdam nel 1955, approda nuovamente a SpazioReale per l’unica tappa nella Svizzera Italiana. Fra gli scatti in esposizione, frutto dell’opera dei 44 fotografi finalisti, spicca Battling the Marsh Fire di Noah Berger, vincitrice del secondo premio nella categoria Ambiente: i pompieri lottano contro le fiamme del Marsh Complex Fire, il disastroso incendio che nell’agosto del 2019 ha raso al suolo più di 300 ettari di campi nella Contea di Contra Costa, California.
Quando? Dal 28 agosto al 4 ottobre
Dove? SpazioReale, Antico Convento delle Agostiniane, Monte Carasso
Scarica la locandina

«Atlantica»: Babel Festival 2020

Babel 2020 si chiamava Americana e aveva invitato scrittrici da tutte le Americhe, poi con la pandemia il mondo si è fermato e allontanato. Ma prendere le distanze da quanto si conosce ci permette di guardarlo con altri occhi, da prospettive diverse. Le Americhe e l’Europa, improvvisamente separate e irraggiungibili come non lo erano da secoli, hanno cominciato a specchiarsi a vicenda in quell’amalgama di sogni e crudeltà, di sradicamenti e nuovi innesti che è la loro storia condivisa, rivelando così come questa si sia estesa, complicata, recisa e ripresa. E tra le Americhe e l’Europa, l’immenso specchio d’acqua dell’oceano è diventato il simbolo di quanto ci unisce e ci separa. E, oltre lo specchio, il profondo. Babel 2020 si chiama Atlantica.
Quando? Dal 17 al 20 settembre
Dove? Bellinzona
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Sede operativa:
Via Lugano 4a
Piazzetta Lucia Buonvicini
CH - 6500 Bellinzona

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T +41 91 811 14 25
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