Newsletter #3, Aprile 2020

Matteo Emery, Respiro 2, rMH n. 23
La guerra sottile del COVID-19 e la forza dell'Umanesimo clinico-sociale

Ma chi è il COVID-19? Un malefico e insidioso nemico, un messaggero inviatoci da una Terra ammalata, un segno che ci indicherà un nuovo modo di ascoltare, di guardare, di dialogare, un sintomo di un male “al fondo dell'essere”, che trasforma la comunicazione di massa in una contaminazione di massa? Forse solo un accadere, che ci dice fermatevi! Ascoltate! Alzate! gli occhi al cielo per la sua bellezza.  


Una sorta di guerra sottile sta accadendo di fronte a noi, ma anche dentro di noi... Qualcosa accade nel nostro corpo, qualcuno prova a rubarci il respiro. Qualcosa accade pure nella nostra interiorità posta di fronte all'invisibile. Qualcosa accade anche nel corpo sociale, stravolgendo i nostri abituali modi di vivere; qualcosa che se durerà troppo a lungo cambierà il nostro modo di stare al mondo. Qualcosa accade nel nostro paese che è insieme parte del Mondo e tutto il Mondo. Qualcosa ha reso vicino il lontano e, paradossalmente, deve ora rendere lontano il vicino per non soccombere, rendendoci tutti più fragili, ma anche a tratti piu solidali e più fratelli.
Scoprire la fratellanza quando il nostro egoismo e la nostra ingordigia di possesso hanno dominato i tempi, è quasi miracoloso. Tante sono le dimostrazioni di questa fratellanza ritrovata, fratellanza senza confini come è senza confini l'ospite bastardo e malefico, il sabotatore d’anime e di corpi, che ora ci aggredisce silenziosamente. Improvvisamente tutto il Mondo è divenuto nel pericolo una cosa sola. Mentre il virus ci fa ammalare e a volte ci uccide, sembra che la Terra qua e là stia meglio, come nei cieli ritornati azzurri a Wuhan in Cina o nelle acque più limpide di Venezia. Sembra, per usare una metafora quasi cinematografica, una guerra di purificazione di una Natura che abbiamo sin troppo per stupidità maltrattato. 

Per avvicinarci a questo difficile orizzonte, in cui il vecchio tempo dell’antropocene pare ormai essere nelle terre della sera, e il nostro modo di stare al mondo di fronte all’altro destinato a cambiare drasticamente (e non solo in modo positivo), le Medical Humanities e l’Umanesimo clinico-sociale occupano una posizione molto significativa. Credo che una riflessione nutrita dalla grande tradizione umanistica filosofica e scientifica attorno ai giardini della Cura e alle sue pratiche quotidiane, sia una sorta di "pharmakon" per noi tutti e per il mondo-ambiente.  In un tempo in cui le parole chiave per descrivere il soggetto cambiano orizzonte e senso - il contatto diviene contagio, la comunicazione sempre più immateriale, la vicinanza un pericolo - noi Corbariani, pur nella nostra limitatezza, potremo e dovremo, infatti, rimanere sentinelle dei valori che ci appartengono e che dobbiamo difendere. In un tempo in cui termini come solidarietà, responsabilità, senso della comunità, fratellanza e gentilezza verso di sé e verso gli altri possono tornare ad essere, nel buio dei giorni, il vero “vaccino dell'anima”, necessario insieme al vaccino del corpo a cui gli scienziati stanno lavorando, la collaborazione ridarà respiro alla speranza - proprio quel respiro che il virus cerca di toglierci. 
La speranza è qualcosa / con le ali / che dimora nell'anima
e canta melodie / senza parole / e non si ferma mai.
La brezza ne diffonde l'armonia [...].

Emily Dickinson 
Graziano Martignoni

Pensieri

Brevi approfondimenti, estratti di articoli, citazioni, idee, spunti o semplici annotazioni per riflettere insieme sui temi più attuali delle Medical Humanities.
«Non si tratta di eliminare l’incertezza, perché occorre sempre privilegiare il dubbio rispetto alla creazione artificiale del vero. Purtroppo non esistono garanzie per affrontare l’avvenire: in presenza di una pandemia valgono soltanto le conoscenze, i ragionamenti, i valori discussi e le decisioni conseguenti. E, come unica bussola, una coscienza inquieta e non fatalista della nostra comune fragilità». 
Bertrand Kiefer, "
Coronavirus, responsabilité et fragilité", Revue Médicale Suisse, 2020, n. 685
«L’etica deriva dalla capacità di immaginare il dolore degli altri».
Dacia Maraini in T. Numerico, "Approvami. E rendimi un corpo pensante", Il Manifesto, 28.03.2020

«Il triage è nato con la medicina di catastrofe e in tempo di guerra con lo scopo di trovare una soluzione quando le risorse sono molto inferiori ai bisogni. Ovvero quando il numero di “feriti” è superiore alle possibilità di curarli tutti. Le direttive etiche durante una catastrofe, naturale o bellica, prevedono che venga curato prima chi rischia la vita ma può salvarsi. Chi non è in pericolo di morte non viene curato con la stessa qualità di quanto si farebbe in tempi di pace. E chi non ha possibilità di sopravvivenza non viene curato in modo attivo, ma lo si libera almeno dal dolore.
In tempi “normali” la possibilità del paziente di uscire dall’ospedale è uno dei parametri che si usano per decidere se metterlo a beneficio di terapie intensive e sovente dolorose. Si tratta di decisioni difficili e complesse che vanno prese tramite criteri biografici, clinici e di laboratorio (l’età ma non solo: anche le malattie pregresse o attuali, la frequenza cardiaca, la quantità d’ossigeno nel sangue, lo stato di coscienza, eccetera) per capire quali sono le possibilità di sopravvivenza del paziente. [...]». Continua a leggere
Roberto Malacrida, "Il concetto e la pratica del triage"

Umberto Galimberti incontra Eugenio Borgna su «Il fiume della vita» (Feltrinelli, 2020).

Suggeriamo la visione del capitolo "Curare con l'empatia. Capire i sentimenti, gli stati d'animo e la malattia" (min. 44:01-50:59): un magnifico esempio di Medical Humanities.

«Come spieghi ad una persona con ritardo mentale e uno spettro autistico che la passeggiata che fa sempre alla mattina non la farà? E come spieghi alla ragazza in carrozzella e che non parla che oggi la doccia le verrà fatta con la mascherina, perché nell’altra stanza un altro utente ha la febbre? [...] È un popolo silente e nascosto, oggi più che mai. E il personale educativo è un esercito di persone che di punto in bianco si trovano ad affrontare una cosa più grande di loro, certo come tutti, ma a dispetto dei loro colleghi infermieri negli ospedali, senza nessuna preparazione alla gestione di un’emergenza sanitaria. [...] Curanti dell’ombra, di quella parte di società a cui, malgrado anni di lotta per l’inclusione sociale, il mondo “normodotato” fatica ad approcciarsi perché toccato nel profondo, nei sentimenti della colpa e della compassione. Curanti dell’ombra, non alla luce del sole, dei riflettori o dei neon di corsia e dei supermercati. Ma senza ombra non ci sarà più nessuna luce».
Gherardo Caccia, "I curanti dell'ombra", GAS, 24.03.2020

«[...] A quella stretta
di un palmo col palmo di qualcuno
a quel semplice atto che ci è interdetto ora -
noi torneremo con una comprensione dilatata.
Saremo qui, più attenti credo. Più delicata
la nostra mano starà dentro il fare della vita.
Adesso lo sappiamo quanto è triste
stare lontani un metro».

Mariangela Gualtieri, "Nove marzo duemilaventi", Doppiozero, 09.03.2020

«Occorre sottolineare la priorità del valore della protezione della salute in generale, ma soprattutto della collettività, la più fragile a confronto delle preoccupazioni economiche nazionali, anche se le difficoltà economiche della post-pandemia avranno un impatto sulla salute delle classi più fragili della nostra società. La sfida etica è quella di saper ben bilanciare la difesa della salute individuale e collettiva con gli interessi dell’economia».
Roberto Malacrida, "Etica e pandemia"

Sullo scaffale

Consigli di lettura, spunti di riflessione, recensioni di libri e film raccolti nel Centro di documentazione della Fondazione Sasso Corbaro.

Il dono oscuro
John M. Hull

Il grande neurologo Oliver Sacks ha scritto nella prefazione de Il Dono Oscuro che «Non esiste […] un resoconto altrettanto minuzioso, affascinante (e terrificante) di come non solo l’occhio esterno, ma anche quello 'interno' svanisca con la cecità». In questo memoir, il professore di teologia John Hull (1935-2015) divenuto progressivamente cieco a seguito di una serie di distacchi di retina e diverse operazioni, racconta ciò che secondo lui significa non solo la cecità, ma anche e soprattutto, vivere da cieco. [...] 
Perché leggerlo?
 Perché ci sono dei pensieri, piccoli capolavori, in cui John Hull descrive la pioggia che vi faranno apprezzare anche il «prenderla tutta» durante un temporale o nelle giornate più uggioseContinua a leggere

L'esercizio
Claudia Petrucci

[...] «Non c’è nessuna distinzione tra quello che crediamo di conoscere e ciò che conosciamo: quello che crediamo di conoscere è tutto ciò che conosciamo». In questo testo, che a tutti gli effetti possiamo definire un dramma romantico ricco di momenti ambigui e di un erotismo sottile e potente, Claudia Petrucci è stata capace di costruire, intrecciando con grande maestria il teatro e la malattia mentale, una storia sul potere che ha la scrittura di fare e disfare mondi, personaggi e… persone.
Perché leggerlo? Perché è un esordio di una giovane scrittrice, classe 1990, che dimostra grandi capacità di scrittura (era da un po' che non leggevo dialoghi con questo ritmo!) e per l’originalità della trama, indubbiamente geniale. Continua a leggere

Dalla rivista per le Medical Humanities

La prognosi di una malattia ci confronta con profonde incertezze e 'ambivalenze': da un lato, percepiamo la voglia di controllare il più possibile quel che ci sfugge, dall'altro, sperimentiamo la tentazione di non voler sapere, lasciando tutto nelle mani del destino. È questo lo spazio relazionale aperto alla speranza, intesa qui come stato emotivo positivo che permette di vivere il senso incerto del futuro senza eccessiva angoscia. Ed è proprio al tema della speranza che la rivista per le Medical Humanities ha dedicato per intero il numero 33. Una speranza analizzata nella sua natura ambivalente di forza motrice e, insieme, di stimolo alla passività nel testo del filosofo Yannis Constantinidès; e descritta nella sua evoluzione concettuale dal ‘900 ad oggi nell’articolo di Laura Boella, professoressa di filosofia morale.

Il n. 33 - così come tutti i numeri della rMH - è accessibile gratuitamente sul sito www.rivista-rmh.ch.

À quoi sert l'espérance?
Yannis Constantinidès, rMH n. 33

La speranza permette indubbiamente di sopravvivere, di non rassegnarsi all’apparente fatalità, ma non impedisce forse anche di assumersi le proprie responsabilità? Bisogna allora fare a meno di ogni speranza? In realtà, è proprio questo sperare, sempre un po’ folle, che ci spinge a non accettare il fatto compiuto, a cercare di realizzare «l’impossibile». Il proprio dell’uomo è, in questo senso, di sperare nonostante tutto, contro ogni aspettativa. Leggi l'articolo 

Immagini della speranza nella filosofia del '900
Laura Boella, rMH n. 33

Che cosa significa sperare? Dobbiamo imparare a sperare in tempi che sembrano smentire ogni fiducia nel futuro? La speranza è stata una figura centrale, ma altamente drammatica nel Novecento. Oggi, invece, temiamo il futuro, pieno di incognite e povero di rinnovamento, e ci attestiamo sul – anzi, siamo risucchiati dal – presente, con le sue esigenze di «realismo», di calcolo delle possibilità oggettive. La speranza non interessa più o fa paura, appare pericolosa come forza collettiva che incide sulla storia e sulla politica. Leggi l'articolo

Agenda


Quando eventi e spettacoli vengono cancellati e musei, cinema e teatri vengono chiusi, in Ticino fiorisce un'offerta 'altra' - più effimera e impalpabile, forse, ma non meno coinvolgente: la cultura digitale. Un modo nuovo (o forse, semplicemente, diverso) di fare cultura, di fruirne e di costruire - quindi - la propria agenda, a cui speriamo di poter contribuire segnalandovi alcune fra le tante proposte nate nella nostra regione nel corso delle ultime settimane.
Contatto Culturale: #distantimavicini

In un momento di difficoltà per il panorama culturale e per tutta la società, questo nuovo Podcast YouTube, condotto da Luigi Donato, vuole portare nelle vostre case storie di artisti capaci, con la loro arte, di tornare a farvi vivere momenti leggeri e spensierati. Fra i protagonisti delle prime puntate: Luca Chieregato, Marina Boselli e Bruno Schneider.
Quando? Ogni sera alle 18:00
Dove? Sul canale YouTube Contatto Culturale 
#piùvelocidelvirus: concorso video

Nato da un'idea di Guenda Bernegger, insegnante di Medical Humanities e collaboratrice della Fondazione Sasso Corbaro, #piùvelocidelvirus mira ad usare la viralità di un video sui Social Network per cercare di 'battere sul tempo' il Coronavirus. Dopo il successo della prima edizione, il concorso torna con nuovi temi, nuove categorie e lo stesso obbiettivo: riuscire ad essere #piuvelocidelvirus.
Quando? Fino al 6 aprile alle 23:00
Dove? Sul sito www.piuvelocidelvirus.com e sui profili Instagram piuvelocidelvirus e Facebook @piuvelocidelvirus
Come? Clicca qui per scaricare le istruzioni
#LocarnoHomeFestival

Anche il Locarno Film Festival si attrezza per tenere compagnia al suo pubblico con una... #HomeEdition. La pagina web dedicata raccoglie una selezione dei film passati al Festival attualmente disponibili sulle principali piattaforme di streaming; sui canali Social, invece, verranno riproposte, giorno per giorno, le masterclasses, le interviste e le conversazioni con gli ospiti accolti a Locarno negli ultimi anni.
Quando? A scadenze regolari
Dove? Sul sito www.locarnofestival.ch e sui profili Instagram filmfestlocarno e Facebook @LocarnoFilmFestival
Cultura A Spasso: #ioleggolocale

Cultura A Spasso Ticino, il blog dedicato alla vita culturale della nostra regione, lancia l'iniziativa #ioleggolocale: costretti a cambiare le nostre abitudini di consumatori culturali, in un tempo in cui le biblioteche rimangono chiuse, perché non #leggeredacasa, dedicandoci a scoprire (o ri-scoprire) delle letture 'a km 0'? Ogni giorno spunti e consigli di lettura dal ricco panorama letterario ticinese.
Quando? Ogni giorno
Dove? Sul profilo Instagram cultura.a.spasso.ticino
#ACasaConLaPina: cosa c'è dietro le quinte della Pinacoteca Züst?

Stare a casa non è facile, specialmente quando ci si sente soli. #ACasaConLaPina, il nuovo progetto lanciato dalla Pinacoteca Giovanni Züst, mira a tenerci compagnia, in queste giornate difficili, con una rubrica dedicata a scoprire le attività che avvengono dietro le quinte della Pinacoteca: dalla conservazione delle opere al loro studio, dalla ricerca alla comunicazione, le #CronacheDallaPina sono ricchissime!
Quando? A scadenze regolari
Dove? Sui profili Instagram pinacoteca_zuest e Facebook @pinacotecazuest
Torna ad alzarsi il sipario con... #LACdacasa

Mano a cellulari e tablet: la Sala Teatro resterà chiusa ancora per un po', ma il LAC porterà il teatro nelle vostre case! Ogni settimana la nuova «Rassegna Digitale» proporrà una produzione diversa, accessibile in streaming sulla pagina web dedicata e sul nuovo canale YouTube del LAC. Fino al 10 aprile è possibile accedere alla versione integrale del Gabbiano di Anton Čechov, con adattamento e regia di Carmelo Rifici. Dall'11 aprile, invece, sarà la volta dell'Ifigenia, liberata.
Quando? Ogni settimana
Dove? 
Sul sito www.luganolac.ch/teatro-digitale e sul canale YouTube LAC Lugano Arte e Cultura
Un giro al m.a.x. Museo con #leperledelmax

Il m.a.x. Museo, la «lanterna luminosa» del borgo di Chiasso, inaugura un nuovo Piano Social ispirato proprio al tema della luce: ad accompagnare il pubblico in queste settimane particolari ci saranno #tiaccendounidea, il laboratorio virtuale dedicato ai bambini, i video di #scintille e i #quizARTiamo, ma soprattutto #leperledelmax: una nuova rubrica dedicata a presentare le #perle della collezione. Le prime due opere proposte sono la bellissima litografia di Gillo Dorfles e il l'Arlecchino di Dario Fo - quale sarà la terza?
Quando? A scadenze regolari
Dove? Sui profili Instagram maxmuseo e Facebook @MaxMuseo
#iorestoacasa e guardo «LaNostraStoria»

In un momento in cui restare a casa significa compiere un gesto essenziale al benessere della collettività, lanostraStoria.ch, la piattaforma digitale dedicata alla costruzione di una memoria collettiva della nostra regione, ci invita a prenderci il tempo per spolverare le nostre soffitte, riaprire vecchi cassetti e curiosare in fondo agli armadi, per riscoprire (e condividere) testimonianze del nostro passato e scrivere, insieme, la storia della Svizzera italiana.
Quando? In qualsiasi momento
Dove? Sul sito www.lanostrastoria.ch e sui profili Instagram lanostrastoria.ch e Facebook @lanostrastoria.ch
Visita virtuale a «Il lato classico della Street Art»

Chi dice che, se musei e gallerie d'arte sono chiusi, non sia comunque possibile dare una sbirciatina nelle loro sale, restando comodamente seduti sulla nostra poltrona preferita? Fra le numerose istituzioni museali che offrono virtual tour 3D c'è anche la Galleria Artrust, con la sua esposizione «Il lato classico della Street Art». Da Bansky ad Andrea Ravo Mattoni a Ozmo: scopri, con un semplice click, l'intrigante dialogo fra arte classica e arte urbana.
Quando? In qualsiasi momento
Dove? Sul sito www.artrust.ch
Reporter di Gulliver

«Quando un attore può recitare solo in famiglia, quando una danzatrice deve schivare i mobili di casa, [...] quando un COVID-19 ci costringe a smettere di fare ciò che amiamo fare... ecco che vien fuori un gruppo di redattori che vuole condividere un po’ di buonumore, suggerimenti di letture, approfondimenti culturali, proposte per mantenere vivi, vegeti e vigili spirito e corpo, elucubrazioni da divano, un po’ di malumore, e quant’altro». Così i Giullari di Gulliver presentano il primo, frizzante numero del nuovo Reporter di Gulliver: buona lettura!
Quando? In qualsiasi momento
Dove? Sul sito 
www.giullari.ch
Il fondo del sacco 'in pillole' con il Teatro Sociale
 

Durante queste settimane di distanza sociale, in cui percepiamo ancor di più l'importanza della comunità nella quale viviamo, il Teatro Sociale ci ripropone Il fondo del sacco, la produzione tratta dal celebre romanzo di Plinio Martini - uno dei testi più letti e amati dai ticinesi, un 'romanzo identitario' che, in questo momento delicato, saprà alimentare il senso di appartenenza e di comunità che tanto ci è caro. Le #pillole sono proposte in forma di videoletture originali, realizzate da Margherita Saltamacchia e Dani Dell'Agnola. 
Quando? Ogni 3-4 giorni, alle 20:45 (il tradizionale orario di inizio degli spettacoli al Teatro Sociale)
Dove? Sulla pagina Facebook @teatrosociale

#virtualmusec: un viaggio attraverso il Museo delle Culture

Le opere che compongono la collezione del Museo delle Culture sono moltissime, vengono da lontano e portano con sé una miriade di storie: perché allora non immergersi in un viaggio virtuale alla scoperta di alcune di esse? Ogni giorno le pagine Social del Museo propongono uno scorcio su un'opera: lo scorso 27 marzo è stata la volta di questo  magnifico ornamento per il capo a forma di fenice, risalente della fine del XIX sec.
Quando? Ogni giorno
Dove? Sui profili Instagram museclugano e Facebook @MusecLugano
Alla scoperta dell'Hortus Conclusus di Villa dei Cedri

Lo scorso 20 marzo, al Museo Villa dei Cedri, si sarebbe inaugurata la mostra Hortus conclusus. L'illusione di un paradiso: una riflessione sulla società moderna e il suo rapporto con il territorio e l'identità. Temporaneamente 'chiusa dietro ai cancelli del parco', la mostra si apre al pubblico attraverso i profili Social del Museo, che ne propongono una visita guidata in sette tappe, ciascuna dedicata a una tematica al centro dell'esposizione.
Quando? A scadenze regolari
Dove? Sui profili Instagram museo_villadeicedri e Facebook @villacedri
«StraniGiorni»: audiodiario dal COVID-19

L'associazione REC, attiva nel campo della produzione di documentari, cortometraggi e lungometraggi, lancia il progetto «Strani giorni»: immersi in una quotidianità trasformata dall'emergenza sanitaria, con la paura del contagio unita alla voglia di tornare a stare insieme, raccontiamoci e raccontiamo di questa esperienza. Le testimonianze audio di ciascuno di noi comporranno un diario collettivo sonoro: ogni mattina, un nuovo racconto di questi nostri strani giorni.
Quando? Ogni giorno
Dove? Sulle piattaforme Spreaker e Apple Podcasts
Come? Registra un audio con il tuo telefonino e mandalo a REC via WhatsApp / Telegram (+41 77 814 11 90) o via e-mail (info@rec.swiss)
«Quattro passi nella cultura» con la Biblioteca Cantonale di Bellinzona

In questo periodo di sospensione delle attività culturali la Biblioteca Cantonale di Bellinzona continua ad offrire al suo pubblico spunti per una buona lettura e per... quattro passi nella cultura! Attraverso la Newsletter settimanale la Biblioteca propone una selezione di sette e-book, audiolibri, film, documentari e concerti (uno per ogni giorno della settimana) da visionare tranquillamente a casa propria.
Quando? Ogni lunedì
Dove? Nella Newsletter della Biblioteca Cantonale di Bellinzona
Museo di Leventina su YouTube

Durante queste settimane di chiusura forzata il Museo di Leventina ha dato vita ad nuovo spazio dove assistere a visite guidate virtuali, scoprire curiosità e aneddoti sulla collezione e dare uno sguardo alle attività del Museo. Ad accompagnare ciascuna puntata del nuovo Podcast ci saranno diversi ospiti: primo fra loro lo storico Fabrizio Viscontini.
Quando? A scadenze regolari
Dove? Sul canale YouTube Museo di Leventina
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CH - 6500 Bellinzona

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