Nel progetto di una 'Scuola diffusa' sul territorio, orientata alle Medical e alle Social Humanities, la Fondazione Sasso Corbaro e la Fondazione Parco San Rocco presentano la Casa del dialogo: tre 'stazioni', ciascuna destinata ad un pubblico diverso, per scoprire, insieme, il significato di una buona cura.
Attenzione: a causa dei recenti avvenimenti legati al CoronaVirus il programma subirà delle modifiche. Si consiglia di consultare il sito della FSC per rimanere aggiornati.
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Prima stazione
I giovedì del dialogo: l'amore e la cura
Una serie di incontri aperti al pubblico riguardanti temi apparentemente lontani, ma legati dal significato esistenziale della parola Cura declinata nell’ordine del cuore.
Gli incontri sono aperti a tutti. A ciascuna serata seguirà un momento conviviale, rallegrato da un piatto a tema.
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Seconda stazione
I seminari
Un percorso di riflessione sulla buona cura, che affronta tematiche centrali per la formazione del curante: il saper curare bene all'interno di un'organizzazione gentile, il saper riconoscere l'importanza dell'amore nei percorsi della cronicità, il saper donare cura al di là degli specialismi professionali.
Il percorso è rivolto soprattutto ai curanti di Parco San Rocco.
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Terza stazione
La formazione continua
Un programma di formazione che ha come orizzonte l’attenzione ai piccoli gesti quotidiani, alle parole inespresse, ai moti dell’anima persi fra le pieghe delle competenze professionali, ai pensieri affaticati dal peso delle responsabilità.
Il percorso verrà guidato da Ornella Manzocchi (psicoterapeuta), accompagnata da Sabina Russo (infermiera) e Sheila Bernardi (psicologa), ed è rivolto a tutti i curanti.
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Brevi approfondimenti, estratti di articoli, citazioni, idee, spunti o semplici annotazioni per riflettere insieme sui temi più attuali delle Medical Humanities.
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«Lo stato di paura, che in questi anni si è evidentemente diffuso nelle coscienze degli individui, si traduce in un vero e proprio bisogno di stati di panico collettivo, al quale l’epidemia offre ancora una volta il pretesto ideale».
Giorgio Agamben, Il Manifesto, 26.02.2020
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«Il linguaggio è la filosofia degli umanisti: perché il linguaggio porta alla filologia, cioè all’interpretazione: "nessuna cosa – scrive Cacciari –, mai, potrà essere conosciuta dall’uomo se non attraverso la potenza del linguaggio, dono divino. Qui sta davvero l’acquisizione filosofica fondamentale dell’umanesimo…". E con il linguaggio sta la libertà dell’uomo».
Nicola Gardini, Il Sole 24 Ore, 24.03.2019
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«È nata una primula»: alcune parole attorno al libro di Ornella Manzocchi
di Graziano Martignoni
È attraverso lo strano monito di Carlo Sini - “Venite da me a curarmi a casa dove io sto, dove non stanno le nostre parole pubbliche" - che bisogna, a mio modo di vedere, affronatre l`avvincente percorso, che il lavoro, fattosi scrittura, di Ornella Manzocchi ci offre. Superate le “alture” dei Saperi si assapora, vicino ai suoi pazienti, la brezza di una affettuosa “domiciliarietà”, che si è fatta “casa” per l` anima, una “casa” di ombre, ma anche di calda luce. Come lasciar nascere una “primula” - da “primus” per la precocità fragile della sua fioritura-, appena le pesantezze dell`inverno teorico, racchiuso nell` ingombro delle nostre competenze , dei “saperi già saputi” , che assediano le nostre menti, ci hanno lasciati liberi di pensare e di sentire diversamente ? Continua a leggere
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Consigli di lettura, spunti di riflessione, recensioni di libri e film raccolti nel Centro di documentazione della Fondazione Sasso Corbaro.
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Frankissstein. Una storia d’amore
Jeanette Winterson
L’ottima operazione di missaggio tra la storia di Mary Shelley, alle prese con la stesura del suo Frankenstein, capolavoro che ha ispirato tanta della moderna fantascienza, e quella del medico transessuale Ry Shelley (non a caso!) che si innamora del carismatico scienziato trans-umanista Victor Stein (ancora, non a caso!) ambientata tra l’attuale Inghilterra post-Brexit e gli Stati Uniti di Donald Trump è ciò di cui tratta, con un sapiente incastro di capitoli alternati passato-presente, questo libro. [...]
Perché leggerlo? Banalmente… perché libri richiamano libri e questo fa venire una voglia matta di prendere, o per molti riprendere, in mano il Frankenstein della Shelley (vale la pena ricordare che quel capolavoro fu scritto tra il 1816 e il 1817, quando la Shelley aveva diciannove anni!). Continua a leggere
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La traversata
Philippe Lançon
Sono appena passati cinque anni da quando la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, è stata decimata da un attentato terroristico di matrice islamica. Era il 7 gennaio 2015. Due i carnefici armati di fucili, quel mattino. Dodici i morti, quel mattino. Undici i feriti, quel mattino. Tra questi, quel dannato mattino, c’era anche l’autore di La traversata, il giornalista Philippe Lançon. [...]
Perché leggerlo? Perché è già un classico della letteratura. Inoltre, e forse in maniera inaspettata, è pieno zeppo di citazioni letterarie, di sarcasmo e di… Parigi. Evitate l’e-book. La copertina del curatissimo formato cartaceo, scelta da Edizioni e/o, è Rosso Plastica, un’opera del 1964 dell’artista (fu anche medico) Alberto Burri. Splendida e drammaticamente evocativa. Continua a leggere
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Dalla rivista per le Medical Humanities
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Accanto a contributi legati al tema degli internamenti amministrativi, fil rouge del quarantaquattresimo numero della rivista per le Medical Humanities, spicca l’intervista di Nicolò Saverio Centemero a Caludia Durastanti, scrittrice e traduttrice, dedicata a La straniera: un romanzo di ispirazione autobiografica, sulla storia di una figlia di genitori sordi che al senso di isolamento oppongono un rapporto passionale e iroso.
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Dallo stato di crisi a un superpotere. A colloquio con Claudia Durastanti.
Nicolò Saverio Centemero, rMH n. 44
Caludia Durastanti si racconta a Nicolò Saverio Centemero attraverso il suo nuovo romanzo, finalista al Premio Strega 2019: una narrazione ispirata alla sua anamnesi di figlia di genitori sordi, dove l’autrice indaga il 'sentirsi stranieri', diversi, esplorando il legame tra handicap e fragilità psichica, l'opposizione fra amore e isolamento, il ruolo della lingua (e del linguaggio) come ideale veicolo di costruzione della propria identità. Leggi l'intervista
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12.03
«È nata una primula» di Ornella Manzocchi
Presentazione
18:30, LaFilanda, Mendrisio
Interverranno: Ornella Manzocchi, Lina Bertona, Martina Malacrida Nembrini. Moderazione: Michela Daghini. Intermezzi musicali: Jennifer Flint, violoncellista
Che cosa significa prendersi cura di qualcuno, in un ospedale, in un istituto, in una scuola, in famiglia? Si tratta, ogni volta, di creare una relazione, e di farlo con la maggiore consapevolezza possibile. Clicca qui per scaricare la locandina
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12.03
La parte degli angeli
Spiritualità e cura
Convegno
Palazzo dei Congressi, Lugano
Da ventitré anni la Fondazione di Ricerca Psicooncologica di Lugano in collaborazione con l’Associazione Triangolo affronta, attraverso i suoi seminari annuali, il problema della centralità della persona nelle cure, approfondendo il significato e il senso della prassi medico-sanitaria contemporanea.
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19-22.03
Sconfinare
Festival culturale
Piazza del Sole, Bellinzona
Che cos’è un confine? In che cosa consiste – e da che cosa dipende – l’ambivalenza di questa categoria, di cui ci serviamo ogni giorno per definire noi stessi e il mondo in cui viviamo?
Nell'arco di un lungo fine settimana quindici appuntamenti sonderanno il tema dei muri, dei confini e delle barriere (fisiche ma anche astratte, simboliche) che attraversano la società contemporanea.
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Corpo (e anima)
Ciclo di conferenze, cinema, teatro e musica
ottobre 2019 - maggio 2020
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23.03 I buchi neri, corpi esotici dell'universo, e il loro respiro: le onde gravitazionali
Conferenza di Simone Balmelli (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana).
ore 18:00, Liceo Cantonale di Bellinzona
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