Brevi approfondimenti, estratti di articoli, video, citazioni, idee, spunti o semplici annotazioni per riflettere insieme sui temi più attuali delle Medical Humanities.
A CURA DI ROBERTO MALACRIDA
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«L'humanisme, que l'on ne peut ne dissoudre ni jeter par-dessus bord, se révèle finalement à double face - crispé ou assoupli. Il peut exclure, mettant à distance tous les "presque-humains": il conviendrait de s'en défier parce qu'ils menaceraient notre identité supposée. Il peut au contraire inclure, élargissant le "nous" des humains pour y accueillir des variantes inédites et des traits nouveaux. [...] Nous ne savons pas qui nous sommes au juste, mais nous demeurons responsables de ce que nous voulons devenir. On dira qu'on le savait. Il n'est jamais inutile de le redire en termes nouveaux».
Roger-Pol Droit, "«Les Presque-humains» de Thierry Hoquet", Le Monde, 21.06.2021.
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«The complex concepts of health equity, inequity, inequality, and disparities have been defined in myriad ways. Although some scholars have asserted that inequities are inequalities deemed to be unnecessary, avoidable, unfair, or unjust, interpretations of fairness, justice, necessity, and social acceptability are value-laden and likely to vary with one’s framework of justice, worldview, and lived experiences. [...] What, exactly, in the realm of health inequities should be measured is also a complex question. As Albert Einstein famously noted, not everything that matters is measurable, and not everything that is measurable matters. So who decides what matters and what is measurable? There is incredible power in determining what can be measured, the level of investment in data-collection infrastructure, and who has access to any data collected. [...] Constructing measures on the basis of clear and transparent values is one way to help ensure that health equity research and policy support the dismantling of inequity. Imagine what public discourse and data-informed action would look like if researchers and practitioners routinely named the values and norms underpinning measurement in peer-reviewed manuscripts, community health needs assessments, and pandemic surveillance dashboards. Could standardizing such a practice encourage the public to reflect more deeply and critically analyze the context of inequities? Would the people whose lives are most affected by a given problem have more of a voice in deciding what should be measured and how? What if practice grounded in transparent values could help find common ground and build social solidarity among groups with widely varied identities and lived experiences?».
Marjory L. Givens et al., "Deconstructing Inequities — Transparent Values in Measurement and Analytic Choices", New England Journal Of Medicine, 13.05.2021.
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«La disobbedienza diffusa è un'infrazione della socialità, rompe un patto di alleanza. La legge si gioca sul nesso tra parola e risposta nella tipica relazione tra aspettative reciproche e incrociate che caratterizza gli esseri umani. Non sempre sappiamo ciò che gli altri si attendono da noi e viceversa: possono, quindi, nascere degli equivoci. Funzione primaria della legge è evitare l'ambiguità, mettere in coerenza le azioni degli uomini. Quindi prevede sanzioni verso chi si mostra incoerente e rompe la comunicazione sociale. Il fatto che certe infrazioni siano molto diffuse risulta allarmante, perché a lungo andare logorano la società. Ci sono però casi in cui la disobbedienza mostra che la norma corrisponde sempre meno, o non corrisponde, alla realtà. Quindi ci avverte che deve cambiare la legge, che occorre una regolazione più equilibrata. Era quello che intendeva Socrate dicendo che le leggi vanno persuase. il filosofo accetta la condanna a morte per amore della città, ma ribadisce che i giudici hanno sbagliato e le leggi sono inadeguate. La sua è una sorta di disobbedienza civile».
Salvatore Natoli, La Lettura, 09.05.2021
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«Insomma, è grazie ai libri se viviamo più vite, se possiamo connettere tra loro una quantità enorme di eventi , emozioni e pensieri diversi dai nostri , ma che si incrociano di continuo con il nostro vissuto. Rendendoci, così, più presenti a noi stessi. Il mondo, ora, ci appare infinitamente più vasto,«sottratto all'angustia dell'ignoranza». E possiamo finalmente travalicare le nostre minuscole esistenze— il dono più bello di cui disponga l'essere umano».
Franco Marcoaldi, "Zweig fa l'amore con i libri", Robinson - La Repubblica, 24.04.2021.
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«Le parole dell'amico risalgono dagli anni
perduti dall'assenza
adesso si spiega meglio il suo
"DESASTER"
voleva dire negazione dell'astro
arrivo del buio definitivo».
Fabio Pusterla, "Cenere, o terra", Marcos y Marcos, 2018.
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Consigli di lettura, spunti di riflessione, recensioni di libri e film raccolti nel Centro di documentazione della Fondazione Sasso Corbaro.
A CURA DI FEDERICA MERLO E MARTINA MALACRIDA NEMBRINI
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Il vecchio lottatore
Antonio Franchini
«A Nicolò, da Antonio». Mi piace iniziare questa recensione con la dedica che l’autore (Antonio Franchini oltre ad essere uno scrittore è anche uno dei più famosi editor italiani) ha scritto sulla mia copia de Il vecchio lottatore. Faccio questo perché ho la convinzione che chi ami, come me, la letteratura, goda anche, ogni tanto, dei suoi momenti partecipativi, quelli in cui ci si siede su seggioline precarie con altri appassionati e si ascolta lo scrittore che racconta il «dietro le quinte» del romanzo, il perché di alcune scelte, da cosa ha tratto ispirazione, il suo modo di lavorare etc. Questo è accaduto – nel mio caso dopo più di un anno – il 5 maggio scorso al teatro Foce di Lugano, dove Franchini è stato ospite di «Agorateca Incontri» per parlare, con un altro scrittore, Luca Saltini, del suo ultimo libro, edito dai tipi di NN (potete recuperare l’incontro integrale qui) [...]. Perchè leggerlo? Perché Franchini, con coraggio, affronta argomenti che all’interno del dibattito delle idee di questi ultimi anni partirebbero perdenti, rendendoli invece pieni di senso e assolutamente attuali. [...] Continua a leggere
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Yoga
Emmannuel Carrère
Partiamo da un dato di fatto: Yoga, ultimo libro dello scrittore Emmanuel Carrère (in Francia pubblicato l’autunno scorso), era l’uscita di narrativa in traduzione più attesa del 2021. Come spesso accade (e con Carrère potremmo sostituire lo spesso col sempre) quando l’aspettativa è così elevata, il rischio è quello che ci si divida tra chi lo legge ed è «l’ennesimo indiscusso capolavoro» e chi invece trova che il testo abbia tradito le aspettative. Io devo confessare che, se proprio mi dovessi schierare, starei di sicuro coi i primi. Proverò qui di seguito a darvi le mie personali motivazioni, sperando possano scatenare in voi l’interesse per un libro… semplicemente bellismo! [...] Perché leggerlo? Perché troverete tanto della società degli ultimi anni (la crisi dei migranti, la malattia mentale, l’introduzione, a volte in maniera un po’ superficiale, delle filosofie di origine orientale, l’attentato a Charlie Hebdo) raccontato in maniera mai banale, spesso provocatoria, e a volte persino eccessiva, ma proprio per questo, molto vera. [...] Continua a leggere
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Dalla rivista per le Medical Humanities
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Questo mese abbiamo scelto di riproporvi la lettura di un caso clinico pubblicato nel n. 2 della rivista per le Medical Humanities. Al centro dell'obbiettivo il tema dell'identificazione del curante con la storia del proprio paziente.
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Il rischio del coinvolgimento
Attilio Sicilia, rMH n. 8
«Una narrazione attraverso la quale un infermiere in condizioni di particolare identificazione con i genitori del malato mostra quanto le vicende di alcuni pazienti e delle loro famiglie possano lasciare ricordi duraturi e segnare le future esperienze di cura». Clicca qui per leggere l'articolo
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Nate durante il periodo di confinamento imposto dalla pandemia, le «Epistole Corbariane» rappresentano un tentativo di mantenere vivo quel dibattito, quello scambio di idee e quel fertile confronto che da sempre animano la Fondazione Sasso Corbaro. Ogni mese, a turno, ciascuno dei membri, dei collaboratori e degli amici della Fondazione presenterà una lettera concepita per rispondere ad una domanda di partenza; prima fra tutte: che forma avrà il ‘giorno dopo’?
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Care Lettrici,
Cari Lettori,
questa pandemia ha sicuramente stravolto la vita di tutti portando sofferenza, paura e frustrazione, ma ci ha anche dato tempo per riflettere, per capirci meglio e guardarci dentro, analizzarci e perché no, anche sorprenderci di noi stessi e del nostro modo, magari inaspettato, di reagire di fronte ad un momento storico così particolare, che forse non avremmo nemmeno lontanamente immaginato di vivere.
“Non tutto il male viene per nuocere”, che frase banale potrebbe pensare qualcuno, eppure in questo anno trascorso nella paura e nell’incertezza sicuramente un insegnamento, anzi, sicuramente più di uno, lo possiamo trovare tutti.
Per quanto mi riguarda la pandemia è stata, ed ancora, in parte, un male che sicuramente ci ha danneggiati, ma di cui, allo stesso tempo, personalmente, farò tesoro e spero che voi possiate fare lo stesso. [...] continua a leggere
Anaïs Martignoni
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Una ricerca sul tema della cura nel mondo dell'arte, perché curare è un'arte e l'arte può essere cura.
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La creazione di Adamo.
Michelangelo Buonarroti, 1508-1512
affresco, Cappella Sistina, Roma
Frank Meshberger è stato un noto neurologo americano. Un giorno, sfogliando un libro dedicato a Michelangelo mentre si rilassava dopo ore di intenso studio nel suo laboratorio, fu subito colpito dalla forma dell’immagine che circonda Dio e gli angeli. Era la stessa cosa su cui aveva lavorato tutto il giorno: il profilo inconfondibile della sezione di un cervello umano. Inoltre, il vestito vorticoso verde corrisponde all’arteria vertebrale e la gamba dell’angelo che si estende sotto la base del contorno rosa dividerebbe l’ipofisi anteriore dalla posteriore. [...]. Continua a leggere
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Curare la notte, curare di notte
PERCORSO DI FORMAZIONE CONTINUA
Che cosa significa prendersi cura dell’altro quando si è immersi nel buio? Quali sono le peculiarità del ‘curare di notte’?
La Fondazione Sasso Corbaro è lieta di presentarvi un nuovo percorso formativo rivolge agli operatori socio-psico-sanitari attivi nell’ambito delle cure notturne e a tutti coloro siano interessati ad approfondire questo tema.
Quando? Da settembre 2021 a febbraio 2022
Dove? A Bellinzona
Come? Trasmettendo la propria iscrizione a fondazione@sasso-corbaro.ch
Scarica il Dépliant
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Chilometro Zero: Graziano Martignoni dialoga con Luca Saltini
LONGLAKE FESTIVAL
Incontro con Graziano Martignoni – medico, psichiatra e psicoterapeuta, vice-presidente della Fondazione Sasso Corbaro – a partire dalle sue due ultime pubblicazioni: Quando la domenica imbruniva (Dadò, Locarno 2020) e Vita alla vita (Dadò, Locarno 2020).
Quando? Giovedì 29 luglio, ore 18:00
Dove? Boschetto - Parco Ciani, Lugano
Scarica la locandina
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La Fondazione Sasso Corbaro è su Instagram
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Per essere ancor più vicini al nostro pubblico, comunicare in maniera diretta e immediata le ultime novità e permettervi di immergervi appieno nella quotidianità della Fondazione Sasso Corbaro, abbiamo dato vita ad una nuova pagina Instagram.
Vi aspettiamo!
@fondazionesassocorbaro
#fondazionesassocorbaro
#20annidimedicalhumanities
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Ultimi arrivi in Videoteca
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Una selezione degli ultimi DVD e Blu-ray entrati a far parte del Centro di Documentazione della Fondazione Sasso Corbaro.
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Ich war zuhause aber, ... (I was at home, but …).
Angela Schanelec, Germania, 2019.
Parole chiave: Lutto; Destino; Famiglia
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I tartassati.
Steno, Italia / Francia, 1959.
Parole chiave: Commedia; Classico
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Aruitemo Aruitemo (Still Walking).
Hirokazu Kore-eda, Giappone, 2008.
Parole chiave: Lutto; Famiglia
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Wittgenstein.
Derek Jarman, Regno Unito / Giappone, 1993.
Parole chiave: Biografia; Filosofia
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Hors Normes (Fuori dal comune).
Olivier Nakache et Eric Toledano, Francia, 2019.
Parole chiave: Handicap; Autismo
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