Newsletter #16, Maggio 2021

Bien que 74 % de la population Suisse y soit favorable en principe, l’option du suicide assisté n’est pas ouvertement abordée dans les hôpitaux et les centres de soins palliatifs.

Le patient seul devrait pouvoir estimer quelle est la manière la plus opportune de vivre sa fin de vie, en tenant compte de sa situation médicale et sa perception de dignité. Mais si la question est ici particulièrement épineuse, c’est qu’elle relève du contexte très spécifique dans lequel s’inscrit le malade institutionnalisé. Cela peut notamment poser des problèmes au personnel soignant pour des raisons de croyances et convictions, ou pour un souci plus communautaire en rapport avec les autres résidents.



Art. 115, 4 / 7, © Sabine Cattaneo, 2016

Curare la notte, curare di notte

Nel solco tracciato dal Convegno dell'autunno 2020 «Curare la notte, curare di notte. Prendersi cura dei curanti 4» dedicato al tema del lavorare di notte in ambito socio-sanitario, la Fondazione Sasso Corbaro ha ora deciso, nel quadro dei suoi programmi di formazione, di  costruire e proporre un percorso di formazione riflessivo articolato in undici moduli quindicinali.  

Un percorso di formazione rivolto a tutti gli operatori dell’area socio-psico-sanitaria e critica, che curano di notte e curano la notte in casa anziani, in ospedale, nei foyer per adolescenti, nella case della prima infanzia, nelle strutture che ospitano la disabilità e la sofferenza psichica. Un percorso che incontra le specificità dei diversi ambiti di lavoro cercando però anche il filo d'oro che lega e che  dipinge il rapporto tra cura ed esistenza nella loro dimensione più  fondamentale. Un percorso che incontrerà parole come 'luce', 'buio', 'tramonto', 'aurora', 'alba', 'solitudine', 'mistero', 'paura', 'insonnia', 'sogni'… Un percorso che si dipanerà in undici moduli, che alterneranno momenti di riflessione più teorica  e interdisciplinare e momenti seminariali per permettere una riflessione sulla casistica e sulle pratiche quotidiane del sapere pratico.                           
 
Il tema trasversale del percorso sarà il confronto con ciò che è diverso nella cura e nell’incontro con l’Altro e nello stesso tempo comune alla pratica quotidiana, il filo d'oro che li accompagna. Al calare della luce, al lento spegnersi del mondo visibile, in cui si può vivere l’esperienza dell’assenza e della lontananza, oltre che della perdita, vi è come un bisogno di un sovrappiù di presenza, che il curante della notte deve saper offrire al suo paziente, al suo ospite, al suo residente. Un sovrappiù di presenza diverso da un luogo di cura e di vita ad un altro… Diverso se pensiamo alla psichiatria, alla disabilità, all’infanzia, all’adolescenza, alle cure intense, alle ambulanze, alle case per anziani. Diverso per come chi si affida a noi vive quella notte e il sopraggiungere del buio e a volte del silenzio. Diverso perché diverso è lavorare di notte dormendo vigili o restando svegli. Diverso se si lavora da soli o affiancati da un collega. Diverso a secondo della gravità delle condizioni di salute dell’Altro. Diverso se l’esposizione all’imprevisto, all’urgenza e al rischio sarà più o meno frequente…
 
Eppure, anche se tante sono le differenze, vi è un’unica  condizione che sorregge la necessaria disposizione a dare quel sovrappiù di presenza di fronte all’oscurità della notte. 
È necessario, per curare di notte e curare la notte, un più di equilibrio, un più di accoglienza, un più di protezione, un più di attenzione, un più di rassicurazione, un esserci nella relazione più radicale. Al crepuscolo delle cose, quando l’urgenza è più dirompente, quando l’imprevisto rompe il silenzio, quando sentiamo noi stessi curanti una maggiore solitudine in assenza del contenitore protettivo che ci è dato dall’équipe, tutto diventa più forte, più rumoroso nel silenzio, in uno stato di eccesso improvviso, di urgenza, di doloroso attendere... È di tutto ciò, che il corso di formazione, che la Fondazione Sasso Corbaro propone, vuole parlare, per riflettere insieme, per condividere esperienze, lasciando correre i pensieri e i sogni, come quando la notte è buona

SAVE THE DATE

INFORMAZIONI PRELIMINARI

DATE 
28.09, 05.10, 12.10, 26.10, 09.11, 23.11, 07.12, 21.12, 11.01, 25.01., 08.02, 22.02.

ORARI 
II corsi si terranno di martedì pomeriggio dalle 13:30 alle 17:00.

LUOGO 
Fondazione Sasso Corbaro, Bellinzona

TASSA DI ISCRIZIONE 
Iscrizione individuale al percorso: CHF 250.-
Iscrizione individuale ad un modulo: CHF 30.-
Iscrizione istituzionale al percorso: CHF 600.-

CERTIFICATO 
Agli iscritti al percorso completo che avranno raggiunto un grado di partecipazione pari almeno all’80% dei corsi verrà consegnata la Certificazione della Fondazione Sasso Corbaro.

DESTINATARI 
Il corso si rivolge agli operatori socio-psico-sanitari attivi nell’ambito delle cure notturne e a tutti coloro siano interessati ad approfondire il tema del ‘curare di notte’. 

OBIETTIVI
Considerate le difficoltà del curare nel corso delle ore notturne, il percorso formativo mira a dotare i partecipanti di una serie di strumenti che permetteranno loro di affrontare con maggiore consapevolezza e sensibilità la ‘cura della notte’.

DIREZIONE SCIENTIFICA
Graziano Martignoni, Vicepesidente FSC
Sheila Bernardi, Collaboratrice FSC

SEGRETARIATO ORGANIZZATIVO
Anaïs Martignoni
T +41 91 811 14 25
fondazione@sasso-corbaro.ch

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Pensieri

Brevi approfondimenti, estratti di articoli, video, citazioni, idee, spunti o semplici annotazioni per riflettere insieme sui temi più attuali delle Medical Humanities.

A CURA DI ROBERTO MALACRIDA

«È stato il “Financial Times” a rivelare l’episodio: quando i ricercatori dei laboratori universitari di Oxford furono certi di aver scoperto un vaccino anti-Covid (quello di AstraZeneca, di cui la Confederazione ha prenotato 6 milioni di dosi), quei ricercatori pretesero che fosse messo sul mercato al ‘prezzo di costo’, quindi senza guadagni superiori alla spesa per la  produzione, allo scopo di consentire  a tutti i paesi, anche quelli più poveri, di usufruirne. Guardavano lontano gli scienziati della prestigiosa università, e già intuivano che il ‘nazionalismo del vaccino’ sarebbe stato uno dei problemi principali della distribuzione del siero».
Aldo Sofia, I naufraghi, 26.4.2021.
«Lui mi guardò perplesso e disse: "Trasgressione è quella di mia madre che a quest'ora si alza per andare a messa. E l'avventura si vive dentro". Il tempo gli avrebbe dato ragione. La mamma di quel tizio, nel frattempo divorziato, sta sicuramente conoscendo l'esperienza dei nuovi avventurieri contemporanei: quelli della terza età. Non a caso per ravvivare le vicende di Indiana Jones hanno messo in scena il padre. Gli ottuagenari conoscono il prezzo e lo sprezzo del pericolo. La loro quotidianità è l'autentica sfida. Fanno lo slalom tra malattie, solitudine e tentativi di truffe e aggressioni. Si aggirano in esotica compagnia. Prolungano il tempo della vita oltre i limiti delle generazioni passate. L'avventura non è più qualcosa da andare a cercare lontano, ti arriva a domicilio come la pizza».
Gabriele Romagnoli, "In cerca di trasgressione", Robinson - La Repubblica, 10.04.2021.
«Le poesie vanno sempre rilette,
lette, rilette, lette, messe in carica;
ogni lettura compie la ricarica,
sono apparecchi per caricare senso; 

e il senso vi si accumula, ronzio
di particelle in attesa,
sospiri trattenuti, ticchettii,
da dentro il cavallo di Troia».
Valerio Magrelli, "La poesia", 2021.
«The hoax seems harmless enough. A few thousand AI researchers have claimed that computers can read and write literature. They’ve alleged that algorithms can unearth the secret formulas of fiction and film. That Bayesian software can map the plots of memoirs and comic books. That digital brains can pen primitive lyrics1 and short stories—wooden and weird, to be sure, yet evidence that computers are capable of more. But the hoax is not harmless. If it were possible to build a digital novelist or poetry analyst, then computers would be far more powerful than they are now. They would in fact be the most powerful beings in the history of Earth. Their power would be the power of literature, which although it seems now, in today’s glittering silicon age, to be a rather unimpressive old thing, springs from the same neural root that enables human brains to create, to imagine, to dream up tomorrows».
Angus Fletcher, "Why Computers Will Never Write Good Novels", Nautilus, febbraio 2021.
«Vaccinating the world is not only a moral obligation to protect our neighbors, it also serves our self-interest by protecting our security, health, and economy. These goals will not be accomplished by making the world wait for wealthy countries to be vaccinated first. By investing in multilateral partnerships with a sense of shared commitment and employing a global allocation strategy that increases supply and manufacturing, we can meet the urgent challenge of Covid-19, while creating sustainable infrastructures and health systems for the future. Getting the world vaccinated may well be the critical test of our time».
Ingrid T. Katz, Rebecca Weintraub, Linda-Gail Bekker e Allan M. Brandt, "From Vaccine Nationalism to Vaccine Equity — Finding a Path Forward", The New England Journal of Medicine.
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Sullo scaffale

Consigli di lettura, spunti di riflessione, recensioni di libri e film raccolti nel Centro di documentazione della Fondazione Sasso Corbaro.

A CURA DI FEDERICA MERLO E MARTINA MALACRIDA NEMBRINI

Contro l'impegno

Walter Siti

Il 27 aprile è stata pubblicata una nuova raccolta di saggi, qualcuno inedito e qualcuno già uscito su giornali e riviste «seppure qui arricchito e risistemato per la nuova collocazione» di Walter Siti. Tanto è stato il desiderio di leggere subito il testo, considerata anche la tematica vicina agli argomenti d’interesse della Fondazione Sasso Corbaro, che l’ho subito preso in e-book e finito la sera successiva. Il libro analizza in maniera critica uno dei temi fondanti della letteratura ancora oggi molto attuale, quello che Sartre definiva l’engagement.[...] Perchè leggerlo? Per imparare come si fa «critica» e quanto sia fondamentale essere competenti, preparati e studiare a fondo la materia di cui si scrive… per farla bene!  [...] Continua a leggere 

Tre orfani

Giorgio Vasta

Tre diverse sedie campeggiano sulla bellissima copertina rosso vivo che l’editore Casagrande ha pensato per questo breve e fulminate racconto di Giorgio Vasta, scrittore (suoi i capolavori Il tempo materiale e Absolutely Nothing), sceneggiatore (Via Castellana Bandiera e Le sorelle Macaluso di Emma Dante) e direttore editoriale di Book Pride (fiera nazionale italiana dell’editoria indipendente). [...] Perché leggerlo? Non solo perché se doveste scegliere un solo libro uscito quest’anno per ora vi direi di leggere assolutamente questo, ma anche perché a pensarla come me è anche il poeta Gianni Montieri che scrive sulla rivista culturale on-line Minima & moralia: «Il libro consta di trenta pagine e ne ha la densità di mille» e «Vasta fa letteratura, tutto qui. Io trovo conforto in tutto questo». Per chi volesse ascoltare Montieri e Vasta sulla pagina Facebook di Edizioni Casagrande trovate anche la loro video-intervista. [...] Continua a leggere

Dalla rivista per le Medical Humanities

Questo mese abbiamo scelto di proporvi la lettura di un'intervista ad una delle voci più originali e seguite del pensiero contemporaneo: Giorgio Agamben. Realizzata da Chantal Marazia nell'ormai lontano 2008, l'intervista tratta di una tematica che è ancora oggi di grandissima attualità: «la tirannia della privacy».

La tirannia della privacy

Giorgio Agamben, rMH n. 8

«Proseguendo il lavoro di Michel Foucault, Giorgio Agamben si interessa da tempo alla biopolitica, all’incontro cioè fra il potere/diritto e la vita. In questo contesto ci sembrano molto efficaci alcuni concetti sviluppati da Agamben, come la "nuda vita" priva di diritti e le sue riflessioni sui dispositivi e il loro potere de-soggettivante. Mentre Foucault ci aveva insegnato a leggere il potere come esercizio di tecniche volte alla costruzione del soggetto, Agamben individua invece nell’attuale politica occidentale e nella tecnologia contemporanea piuttosto le forze che indeboliscono e dequalificano il soggetto [...]». Clicca qui per leggere l'articolo

Curare ad arte

Una ricerca sul tema della cura nel mondo dell'arte, perché curare è un'arte e l'arte può essere cura.


Lo stagno delle ninfee. Armonia verde.

Claude Monet, 1899
olio su tela, Musée D'Orsay, Parigi

[...] Questo è un luogo speciale per Monet, dove prendersi cura di tutte quelle piante voleva dire prendersi cura delle sue opere, della sua arte e in qualche modo di se stesso. Prendersi cura di sé attraverso i luoghi che si attraversano, che si vivono: che sia una stanza di casa, il laboratorio in garage, la finestra dell’ufficio, un giardino, una panchina di un parco di fronte ad un panorama a noi caro. Ognuno di noi dovrebbe avere il proprio giardino, la propria personale Giverny. Un luogo dove ognuno abbia un ponte per ricollegarsi a se stesso, un luogo di cura “intimo e personale” [...]. Continua a leggere

Agenda

Passaporto vaccinale: quali prospettive?

La Fondazione è lieta di presentare un nuovo appuntamento con «I Mercoledì della Fondazione Sasso Corbaro»: la creazione di un “passaporto vaccinale” che permetta a chi è stato immunizzato contro il COVID-19 di viaggiare e partecipare a grandi eventi si concretizzerà? Quali sono i pro, e quali i contro di una simile strategia? A parlarcene saranno Martine Bouvier Gallacchi, specialista in medicina interna, consulente in medicina di viaggio EOC, responsabile servizio di promozione e valutazione sanitaria DSS; Virginio Pedroni, docente di filosofia e saggista; Baroum Mrad, responsabile protezione dati e privacy EOC e Paride Pelli, direttore responsabile Corriere del Ticino.
Quando? Mercoledì 19 maggio 2021, ore 20:00
Dove? 
In live streaming su Zoom e in diretta sulla pagina Facebook @fondazionesassocorbaro
Scarica la locandina

Ricerca

Nuovo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports (IF 3.99)

La Fondazione Sasso Corbaro è lieta di presentarvi i risultati dello studio «Affective empathy predicts self-isolation behaviour acceptance during coronavirus risk exposure», dedicato al tema dell'empatia e dei comportamenti pro-sociali durante la prima ondata di COVID-19.

Affective empathy predicts self-isolation behaviour acceptance during coronavirus risk exposure.

Serena Petrocchi, USI; Sheila Bernardi, FSC; Roberto Malacrida, FSC; Rafael Traber, DSS; Luca Gabutti, EOC; Nicola Grignoli, DSS. Sci Rep 11, 10153 (2021).
DOI: https://doi.org/10.1038/s41598-021-89504-w

Ultimi arrivi in Biblioteca

Una selezione degli ultimi volumi entrati a far parte del Centro di Documentazione della Fondazione Sasso Corbaro.

Handicap.

Massimo Ammaniti, Editori Riuniti, 1994.

Parole chiave: Handicap; Diritti umani; Diversità; Curare

Ci chiamavano matti.

Anna Maria Bruzzone, Il Saggiatore, 2021.

Parole chiave: Follia; Psichiatria; Diritti umani; Storia della medicina; Etica politica

Italian Theory. Dall'operaismo alla biopolitica.

Dario Gentili, Il Mulino, 2012.

Parole chiave: Etica politica; Filosofia; Biopolitica

Nudità.

Giorgio Agamben, Edizioni Nottetempo, 2009.

Parole chiave: Intimità; Corpo; Identità

Il libro delle case.

Andrea Bejani, Feltrinelli, 2021.

Parole chiave: Identità; Sentimenti; Medical Humanities
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